L’edificio ex Sertec è stata progettato come sede dell’engineering di servizi all’edilizia civile e industriale (dalla progettazione di impianti ai calcoli strutturali) fondata da Antonio Migliasso, ingegnere che dal 1948 ha seguito tutti i cantieri Olivetti in Italia e all’estero. La funzione della Sertec, al pari di quello della Società Tekne – fondata da Roberto Guiducci, importante figura di tecnico e intellettuale formatosi in Olivetti – si colloca nel panorama delle società di engineering italiane, nate dagli ambienti tecnici dei grandi gruppi industriali, che collaborano in modo diverso e a diverse scale nel processo di costruzione del contesto urbano e nella modernizzazione del paesaggio non solo italiano.
L’edificio riveste dunque una particolare importanza, sia come traccia di processi e di attori la cui attività – pur caratterizzante il contesto storico – è raramente esplorata nella costruzione della città industriale, sia per il progetto (1968) proposto dall’ingegnere milanese Ezio Sgrelli, uno dei pochi di matrice brutalista in Italia.
L’edificio è l’ampliamento di un edificio esistente collocato sulla collina ed è caratterizzato all’esterno dalla torre verticale dell’ascensore in cemento armato a vista, su cui si innestano i corridoi di arrivo ai diversi livelli dell’edificio, e dalla pensilina di ingresso al piano terra in calcestruzzo fortemente aggettante. L’interno – un raffinato ufficio corona l’ultimo piano – presenta una scala ovale di smistamento ai piani arretrati rispetto al filo della facciata, a seguire l’andamento della collina su cui è adagiato l’edificio. L’interno è inoltre caratterizzato dal colore rosso e da interventi grafici, in sintonia con la cultura pop del tempo. Nel 2007, lo stesso architetto Sgrelli ha progettato il locale di servizio collocato sul lato est dell’edificio, utilizzando lo stesso linguaggio architettonico e la stessa cifra compositiva del primo intervento.