Il progetto è di Luigi Figini e Gino Pollini (1939 – 1941) ed è frutto di un lungo studio sulle tipologie delle case per gli operai che i due architetti milanesi promuovono a partire dal 1934 nei diversi progetti e studi per dare forma a Ivrea, città industriale.
Tetti percepiti come piani e murature esterne intonacate e verniciate, oggi di colore bianco, caratterizzano volumetricamente questi edifici, chiaramente ispirati ai modelli architettonici di matrice razionalista. Gli alloggi sono organizzati su tre piani: blocchi scala e servizi igienici sono collocati sul lato nord mentre ogni appartamento dispone di un piccolo giardino di pertinenza e, dal 1951, di una piccola autorimessa. Questo nucleo di edifici al pari delle Officine ICO conosce una grande notorietà nei circuiti professionali e intellettuali che dibattono di architettura moderna negli anni pre e post-bellici.