Ivrea è più di una città, è un simbolo della storia industriale della seconda metà del XX secolo. Perché attorno alla sua identità industriale si è sviluppato un tessuto culturale, sociale ed economico unico nel suo genere.
La manifestazione più tangibile della sua essenza è visibile nell’architettura urbana: edifici, impianti, abitazioni, servizi, percorsi e luoghi di ritrovo sono riconosciuti come capolavori dell’Architettura moderna e razionalista del ‘900.
Il risultato è un percorso armonico e funzionale.
Si parte dalle originarie Officine Olivetti del 1896 per passare ai successivi ampliamenti e collegamenti sorti fra il 1939 e il 1962, agli edifici che ospitavano il Centro Studi ed Esperienza e la Centrale termoelettrica, a quelli della mensa, dei servizi sociali e dell’asilo nido, alle case del Borgo Olivetti e del Quartiere Castellamonte, ai due Palazzi Uffici, e all’Unità Residenziale di Ivrea Centro, fino ad identificare come vero fulcro della Città Industriale del XX Secolo l’asse di via Jervis, modello delle trasformazioni urbane e territoriali promosse dai più grandi architetti italiani.
Perché patrimonio Mondiale
Perché Ivrea è già patrimonio della sua comunità e attorno a questa concezione si è sviluppato tutto lo spazio urbano. Definire “Ivrea, città industriale del XX secolo” è riconoscere la sua identità.
Nel periodo che va dal 1930 alla morte di Adriano Olivetti nel 1960, Ivrea diviene il fulcro delle più avanzate riflessioni in campo industriale e socio-economico, architettonico e urbanistico. Il pensiero olivettiano si manifesta in un insieme eccezionale di edifici destinati all’ industria, alle residenze e ai servizi sociali di straordinaria qualità, secondo un modello di sviluppo alternativo a quello tradizionale. Le politiche sociali costituiscono i presupposti delle opere di architettura moderna – che traducono quei concetti in manufatti – e dei piani urbanistici che ridisegnano la città e il suo contesto territoriale.
Un patrimonio della rivoluzione industriale italiana
L’azione di Adriano Olivetti si sviluppa in un arco di tempo che vede il Piemonte in prima fila nella rivoluzione industriale italiana, con protagonisti come Giovanni Agnelli e Riccardo Gualino, anch’essi portatori di idee innovative e anticipatrici. E’ un periodo in cui si sviluppano scuole tecniche d’avanguardia e si crea una moderna classe imprenditrice. La vasta diffusione del lavoro di fabbrica dà anche vita a nuove forme di organizzazione sociale, sia dal punto di vista padronale (a Torino nasce la Confederazione generale dell’Industria Italiana) che operaio (dalle prime società di mutuo soccorso alle Camere del Lavoro, ai sindacati di categoria).
L’ area candidata
Sono due le zone che meritano il riconoscimento:
l’ “area di iscrizione”, che comprende 42 edifici, progettati dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento.
E l’ “area tampone” che deve garantire un livello di protezione aggiuntiva ai beni riconosciuti patrimonio mondiale dell’umanità.
Un territorio d’eccellenza
È fondamentale valorizzare non solo la città, ma tutto il contesto territoriale.
Già da alcuni anni i soggetti pubblici e privati stanno portando avanti azioni per la promozione turistica e culturale, anche attraverso il Piano di Valorizzazione dell’Anfiteatro Morenico, che opera su quattro direttrici: religione, natura e paesaggio, archeologia e storia, industria e comunità.
l valore dell’ iscrizione alla World Heritage List
L’iscrizione di un sito alla Word Heritage List rappresenta il riconoscimento del suo valore eccezionale e un’opportunità di più efficace protezione e conservazione, oltre che di evoluzione socio-culturale della comunità locale.
Vi sono anche obiettivi importanti non primari, le cui parole chiave sono: orgoglio, storia e appartenenza. La derivazione indotta è la speranza di un rinnovamento per le future generazioni. Ma anche fermare una memoria eccezionale, ultima possibilità vista l’età dei testimoni.
Verso la candidatura
È nel 2008, su iniziativa del Comune di Ivrea e della Fondazione Adriano Olivetti, che nasce l’idea di proporre la Candidatura di “Ivrea Città Industriale del XX secolo”. Da quel momento in poi ha preso vita il progetto che ha visto nel maggio 2012 la proposta di candidatura essere inserita nella Tentative List Unesco. Da allora il Comune di Ivrea, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turistiche, insieme con la Fondazione Adriano Olivetti e la Fondazione Guelpa, stanno lavorando al processo di candidatura che prevede la realizzazione di uno specifico dossier.